PER RESTARE IN CONTATTO

Scritto da Brumana Angiola il 23-03-2020

 

 

PER RESTARE IN CONTATTO

 Molti di noi, in questo periodo di emergenza, stanno faticando, soffrendo, portano aiuto, si sentono soli e inefficaci.
 Questa situazione mai vista sembra rompere una delle caratteristiche fondanti di Servas: il viaggio e l'incontro con l'altro.
 Sono convinta che molti di noi abbiano mandato e ricevuto notizie dai Servas con cui negli anni si sono stabiliti rapporti di conoscenza ed amicizia.
 Invito, chi lo desidera, a mandare notizie, brevi messaggi, pensieri di speranza e vicinanza, via email a: piemonte@servas.it
 Sarà mia cura pubblicarli in questa pagina, nella speranza che presto si torni ad incontrarci e viaggiare senza paura.
 Grazie a tutti coloro che hanno inviato messaggi o che vorranno inviarli.
 Angiola

Molti degli amici servas conosciuti negli anni mi hanno mandato numerosi messaggi per chiedere come stiamo e per esprimermi solidarietà!
Un abbraccio virtuale!
(Maria Pia, Torino, 16 marzo 2020)

Anche i mali peggiori hanno sempre qualche aspetto positivo. Anche nell'emergenza che stiamo vivendo per il coronavirus. L'altra sera alle 21 si è tenuto un flash mob. Io vivo in un quartiere periferico e popolare. Ci siamo affacciati alle finestre, ci siamo salutati, abbiamo agitato le torce, qualcuno cantava l'inno d'Italia, qualche altro suonava le trombe da stadio. Poi, prima di rientrare nelle nostre case, ci siamo augurati tutti la buona notte. Quando mai ci eravamo augurati la buona notte da un condominio all'altro?
(Sergio, Torino, 17 marzo 2020)

Io sto bene e noi non siamo ancora confinati in casa così possiamo fare una vita abbastanza normale, ma quasi tutti i musei sono chiusi e molti concerti sono cancellati. La gente cerca di non uscire di casa. Naturalmente tutte le scuole sono chiuse.
Di solito in questo periodo ci sono tanti turisti in città, ma ora non c’è nessuno.
Sta scendendo l’economia...
Non posso partire per l'Italia, in aprile. I voli sono cancellati. Non so quando potrò ritornare in Italia.
Speriamo che passi il più presto possibile questo brutto periodo!!

Ciao Tanti saluti
(Nobuko, Giappone, 18 marzo 2020)

Carissimi tutti,
è una possibilità più unica che rara quella di stare gomito a gomito con i propri cari per un lungo periodo, fino a quando non si ritornerà alla normalità. Approfittatene per riparlare di tutto quello che vi piace e di ciò che vi piacerebbe fare e realizzate insieme, progetti semplici o meravigliosi per un futuro tutto sommato non così lontano. E' una cosa che vi aiuterà a trascorrere momenti belli e costruttivi e il cui ricordo vi resterà nel cuore per lungo tempo. Un abbraccio.
(Pervinca, Pianezza – TO, 21 marzo 2020)

Buongiorno, Angiola,
penso a tutti i miei amici italiani e in particolare a te poiché, dalle informazioni che abbiamo, la regione in cui abiti è molto colpita dal Coronavirus, come da noi in Francia.
Abbiamo lavorato molto per organizzare il prossimo incontro franco-italiano e...tutto è rimandato a più tardi!!!
Manda i miei saluti ai Servas italiani.

(Marie-Noëlle, Grenoble, Francia, 22 marzo 2020)

 

In questi giorni ho ricevuto questa email da Marinella che in un "Aperitivo con Servas" ci ha parlato di Alma de Colores e, dopo averle chiesto se fosse possibile condividerla, ho pensato di inserirla integralmente. Credo sia importante non dimenticare di mantenere uno sguardo sul mondo, anche quello lontano.

Carissimi

spero che questa mail vi trovi bene, nelle pieghe rallentate del tempo che viviamo.

Molti di voi mi hanno scritto per chiedermi cosa stesse succedendo in Guatemala, e se in qualche modo si potesse "fare qualcosa".

Provo a risponde in ordine a queste due domande, con le informazioni che ho a disposizione:

Cosa sta succedendo in Guatemala?

La bestiaccia è arrivata, e con lei le misure di prevenzione del contagio:

1) Blocco dei voli aerei da USA ed Europa. Guatemala basa per il 40% la propria economia sul turismo, e al largo questa percentuale sale all'80%. Non è difficile stimare l'impatto di questa misura su un tessuto socio economico già molto fragile

2) Chiusi gli esercizi commerciali (tra cui Alma de Colores). I ragazzi sono a casa; la preoccupazione è che non comprendano le misure, complici analfabetismo e sordità, e che l'assenza di stipendio li porti a cercarsi, "come facevano prima", lavori sottopagati col doppio rischio di esporsi al contagio e dello sfruttamento.

3) Restare a casa: chi di voi è stato giù ha presente come le case siano luogo in cui si dorme e poco più. Ed al di là di questo il 70% dell'economia in Guatemala è di sussistenza. Ovvero: esco, raccolgo pomodori e fagioli al monte, scendo, li vendo, e con quel che guadagno mangiamo io e la mia famiglia. Si sta drammaticamente divulgando un post sui social che dice "tenemos opcion: morir de Corona o de Hambre".

4) Evitare i contatti ravvicinati: per questo la misura del coprifuoco dalle 4 del pomeriggio alle 4 del mattino è una follia. Tutte le attività si concentrano nelle ore in cui è possibile uscire, con conseguenti assembramenti incredibili.

Ed aggiungo:

  1. i tamponi: pare ci sia un unico laboratorio, per ora, in grado di farli a Città del Guatemala. Costa 3000 Q. Sui numeri dichiarati ufficialmente (21 ad oggi) non c'è quindi alcuna certezza, ed è anzi verosimile che sia un numero molto lontano dalla realtà.

  2. Gli ospedali. Permettetemi una piccola intro sulla sanità guatemalteca (quella pubblica s'intende, quella dei più): a titolo d'esempio, se si deve affrontare un intervento chirurgico (di qualunque natura ed urgenza), è a carico del paziente reperire il sangue necessario. Sei A+? Devi trovare 3 persone A+ che vadano a donare in ospedale specificando che donano per te (e che facciano attenzione che l'infermiere non sbagli a scrivere il nome sulla sacca). Terapia intensiva? Neanche l'ombra.

  3.  Il welfare pubblico: inesistente. A fare le spese del blocco del paese sono le fasce più deboli e vulnerabili. Tra queste le persone con disabilità.

Cosa possiamo fare?

Siamo in strettissimo contatto con Leticia e Raquel, stiamo cercando di comprendere quale quota del progetto 2020 possa essere convertita in interventi a sostegno di questa emergenza:

  1. costituzione di una cassa straordinaria per permettere l'erogazione della borsa lavoro/stipendio ai ragazzi in modo che possano davvero "stare a casa"

  2. traduzione in lingua dei segni delle principali norme di prevenzione

  3. sussidio alimentare alle famiglie più colpite dall'assenza di entrate

  4. distribuzione di gel antibatterico

    D'altro canto, le misure di contenimento del contagio qui in Italia, con il divieto di organizzare eventi pubblici, ci ha messi in una situazione difficile, come gruppo motore, e siamo un po' in affanno per il mantenimento dell'ordinario; certo la cassa attuale non può far fronte all'emergenza.

    Insomma non posso invitarvi, come di consueto, a corsi di panificazione, drammaterapia, saponificazione.

    L'invito è uno solo, per chi è nella possibilità: donare sul conto progetto indicando come causale:

    Donazione Liberale, emergenza Covid-19

Iban ADC: IT10X0310450930000000820236

Deutsche bank, Barzio, intestato a centro orientamento educativo, progetto Alma de colores

 

Con l'augurio di saper imparare dalla nostra fragilità, vi saluto con affetto in attesa di vedervi

con mucho amor, como siempre

Mari

per il gruppo Alma de Colores Italia”

 

Se vuoi arrivare primo, corri solo

se vuoi arrivare lontano, corri insieme

 

(Marinella, Mongrando - BI, 26 marzo 2020)

          Auguri di Pasqua

Auguri a voi, i vostri cari e ciascun Amico Servas o simpatizzanti.

(Abramo, Bruno - AT, 12 aprile 2020)

 

A rivederci...

(Donatella, San Mauro Torinese - TO, 12 aprile 2020)

 

Buona Pasqua a tutti I SERVAS

(Ida, Torino, 12 aprile 2020)

 

Un abbraccio virtuale

(Daniela, Felizzano -AL, 12 aprile 2020)

 

Un abbraccio da me e Lucia

(Bruno, Torino, 12 aprile 2020)

 

Auguri a tutti voi!!

(Gaspara, Volpiano – TO, 12 aprile 2020)

 

Tanti auguri per ogni cosa

(Daniela, Courmayeur - AO, 12 aprile 2020)

 

Auguri

(Patrizia e Valter, Cuneo, 12 aprile 2020)

 

Auguri

(Teresa, San Secondo di Pinerolo - TO, 12 aprile 2020)

 

Un abbraccio forte forte x sentirci comunque uniti e darci coraggio.

(Teresa, Lauriano - TO, 13 aprile 2020)

 

Augurissimi... e speriamo di poter recuperare presto il nostro appuntamento di primavera! Buona pasquetta

(Maria Pia, Torino, 13 aprile 2020)

Un abbraccio e, sebbene in ritardo, auguri di salute ...il nostro bene più prezioso in questi tempi

(Franca, Cuneo, 13 aprile 2020)

Auguriamo buona salute a tutti voi

(Nicola,Simona e Elena, Dormelletto - NO, 14 aprile 2020)

 

 

Faccio quello che ho imparato a fare viaggiando: avere una visione più larga, togliermi dal mio particolare e guardare in grande. Ed è la riflessione che vorrei riuscire a fare in questo momento, senza sembrare, spero, insensibile al dolore dei tanti che sono rimasti senza l’affetto dei loro cari e che hanno subito il trauma del Covid-19.

Il covid 19 si sta diffondendo nei paesi più poveri del pianeta. Nelle favelas dell’America Latina, nei barrios del Venezuela, negli slums dell’Africa, di Bangkok, Delhi, Lagos, nelle township del Sudafrica.

Grovigli di baracche, promiscuità, abitanti stretti gomito a gomito nelle stanze buie, immondizia, violenza, sporcizia, mancanza di acqua, bambini scalzi nelle strade polverose , lasciati soli da genitori che vanno in città a cercare qualcosa da mangiare…queste sono le baraccopoli dei paesi impoveriti. Finora il virus sembrava il virus dei ricchi ma ora il contagio si sta diffondendo dappertutto, anche lì.

Il Covid-19 non è purtroppo solo il virus dei ricchi. I casi sono in aumento in tutti i continenti. Il virus anche da noi colpisce in modo diverso chi ha una pensione, un lavoro retribuito, un pezzo di giardino o di orto rispetto a chi vive in un monolocale in una periferia di una grande città, è senza reddito e si trova senza lavoro.O peggio chi è malato, portatore di handicap, anziano in casa di riposo.

Ancora più spaventati? No, la generazione di mio nonno dovette subire due guerre mondiali, mio padre il fascismo, mio zio la deportazione nei campi di sterminio: la storia ci rende consapevoli che ogni generazione ha dovuto affrontare i suoi mali. La cosa peggiore da fare sarebbe gettare la spugna, smettere di informarsi, smettere di cercare, di capire e agire conseguentemente per creare una nuova consapevolezza e farlo adesso subito. I “buoni segnali” non mancano a partire da Greta Tunberg, dai tanti giovani e meno giovani oggi impegnati nell’alleviare le sofferenze di chi non ce la fa, dal Papa e Gino Strada che chiedono a gran voce di non destinare le risorse dagli armamenti ma all’economia sostenibile, pulita. Mi dico che molto posso fare qui per i senzatetto, per gli immigrati, per la solitudine della mia amica perché solo se guardo oltre il mio naso non perdo la Speranza di continuare ad essere Umano. L’appello del “Nessuno si salva da solo” dovrebbe diventare per ognuno di noi un impegno reale. E dovremmo apprezzare, difendere e migliorare con maggiore impegno quello che abbiamo avuto col sacrificio dei nostri padri: una sanità pubblica, un sistema di protezione sociale, una scuola per tutti e la libertà di pensiero. Il 25 aprile prossimo vorrei fosse non una celebrazione ma un impegno concreto per rinnovare il Patto fra cittadini per la nostra Italia e il nostro futuro.

Sicuramente so che questa è la mia strada.

 (Franca, Cuneo, 19 aprile 2020)

 

Ho ricevuto dall'Associazione “Il sogno di Tsige”, di cui fanno parte diversi Servas piemontesi, la seguente lettera e la condivido volentieri:


Cari amici
Ciao a tutti anche quest’anno è arrivata la Pasqua. Certamente una Pasqua diversa, chiusi in casa col magone, in libertà limitata. Mi sento a disagio nel chiedervi di continuare ad aiutarci nel sostenere i nostri bambini e gli anziani in Adwa, ognuno di noi ha problemi famigliari ed economici, ma non per questo dobbiamo chiudere gli occhi le orecchie e il cuore ed isolarci. Io sono tornato da Adwa il 25/02/2020. In quella data in Etiopia a malapena la gente sapeva dell’esistenza di coronavirus e a tutti gli effetti non vi erano regole. Le notizie che mi giungono ora sono di tutt’altro contenuto, ci sono stati i primi casi nella capitale e il governo ha emanato gli stessi provvedimenti del nostro. Negozi chiusi, col risultato di un aumento dei prezzi molto elevato, chi ha cibo (injera) a casa mangia, per chi non ne ha si prospetta la fame, la nostra organizzazione ieri ha distribuito, anche grazie all’aiuto dei Salesiani, derrate alimentari e pochi euro a 65 persone. La mobilità nelle città etiopi avviene grazie all’uso dei bajaji, vetturette a tre ruote simili all’ape Piaggio di casa nostra. Prima si saliva normalmente in tre persone, tra amici anche in cinque, ora, una persona per bajaji, risultato: costo decuplicato. Mi dicono che le persone vanno solo o in banca o, per chi è ammalato, nel piccolo ambulatorio di Adwa. Gli spostamenti da città a città sono vietati, faccio presente che chi aveva problemi seri di salute si recava all’ospedale di Aksum in quanto quello di Adwa è fatiscente. Esiste in Adwa l’ospedale in costruzione e in parte funzionante dei Salesiani, un’opera di eccellenza ma di fronte a una pandemia se non ci saranno miracoli sarà difficilissimo . Sono state anche chiuse, giustamente, le Chiese che per i i credenti cristiani ortodossi sono luogo di preghiera giornaliera e di incontro (polizia davanti alle porte). Penso agli amici di laggiù con preoccupazione e tenerezza. Spero che non arrivi mai il virus, altrimenti molti moriranno. Vi chiedo di continuare ad aiutarci, insieme possiamo farcela.


Associazione ONLUS “Il sogno di Tsige”
CCP: IT 58 E 07601 01000 0000 86218104
IBAN: IT 45 T 02008 30545 0000 41118171
5xmille: “Il sogno di Tsige-ODV” C.F. 93034790019


(Adriano, S. Benigno Canavese – TO, 11 aprile 2020)

 

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