Servas Porte Aperte: Costruire la Pace con l'amicizia

Scritto da Brumana Angiola il 12-05-2022

 

Riportiamo qui di seguito, per facilità di lettura, l'intervista a Cristina Di Fino, socia Servas di Pinerolo


 

Il suo nome arriva dall’esperanto – significa “servire” ma “Servas Porte Aperte” è un’associazione internazionale che mette al centro del suo operare valori come pace e amicizia, declinati attraverso il viaggio e l’ospitalità, l’incontro reciproco e la conoscenza diretta tra persone e culture.

Cristina Di Fino, del gruppo Servas di Pinerolo, racconta come è nata questa rete internazionale di scambio culturale attraverso l’ospitalità: “ Il suo fondatore, Bob Lutweiler, attraversando i paesi dell’Europa tra le macerie della seconda guerra mondiale, si domandò come poter prevenire questo dramma e nel 1949 fondò quest’associazione. Alla luce delle disinformazioni di massa dei regimi nazionalisti, pensava che creare delle conoscenze concrete e personali, degli scambi diretti, e avere almeno un amico in un paese diverso dal proprio, al di là di ogni confine, potesse aiutare ad una maggiore comprensione del mondo.”

Quali sono le vostre attività?

Servas, ispirato al principio gandhiano della non violenza, ha nel tempo sviluppato laboratori su tecniche della non violenza, campi per i giovani, campi per famiglie, settimane nella natura etc. Servas Internazionale dal 1973, come ONG, ha anche lo stato consultivo presso le Nazioni Unite, perché la pace si costruisce in modo attivo, con la partecipazione.

Chi può far parte dell’associazione?

Siamo aperti a tutte le età, a tutte le origini: l’unica richiesta è la condivisione dei principi che ci ispirano. Per diventare un partecipante basta fare una chiacchierata con il coordinatore della propria regione; è utile (anche se non indispensabile) saper parlare almeno un'altra lingua, in modo da poter scambiare conversazioni di approfondimento e conoscenza reciproca con chi non parla italiano. La rete è fatta di viaggiatori e ospitanti. Dal 1949 ad oggi molte reti si sono ispirate a Servas, ma è una delle poche che è aperta a tutti, che ha oltre 15.000 membri sparsi su più di 100 paesi del mondo.

Come funzionano gli scambi?

Se un giovane vuole conoscere altre persone, ci sono dei programmi speciali di scambio linguistico che prevedono un periodo di ospitalità più lungo e la partecipazione ad attività di volontariato sociale o ecologico.

Chi può soltanto viaggiare, può diventare solo un viaggiatore e iniziare molti percorsi di scambio e solidarietà. Se si ha a disposizione del tempo libero, ma non la possibilità di ospitare persone in casa, è possibile diventare un ospite che offre un caffè o un momento di condivisione. Chi invece può ospitare in casa, ma non viaggiare, puoi far sì che il mondo passi a casa sua, e diventare una porta aperta, un ospitante.

Ciascuno secondo le sue possibilità...

Il principio su cui lo scambio funziona è come un cerchio, in un dato momento della vita puoi dare, in un altro momento puoi solo ricevere, e un'altra volta magari sei in grado di fare entrambe le cose; non è richiesta una reciprocità biunivoca, ma si dà quel che si può nel momento in cui si può, facendo continuare a girare la ruota.

Qual è la funzione dei gruppi locali?

Siccome le persone che aderiscono a Servas sono di solito persone accoglienti e hanno spesso interessi comuni, è venuto spontaneo frequentarsi anche a livello locale, tra soci che vivono nella stessa regione. Tra le ultime iniziative organizzate in Piemonte: gli incontri-aperitivo al Centro Studi Sereno Regis di Torino, un fine settimana in bicicletta nella campagna intorno a Cuneo, le visite alla scoperta di luoghi ricchi di natura e storia e delle associazioni che li proteggono e li animano.

Per chi volesse saperne di più e ascoltare le esperienze di chi fa parte di Servas, è possibile:

consultare i siti: www.servas.it o www.servas.org (per sapere cosa succede nel mondo)

o scrivere a info@servas.it

o, per contattare il coordinatore regionale del Piemonte, Stefano Andreoli: piemonte@servas.it


 


 

 

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