SERVAS PEACE SCHOOL Scuola di pace 2022 ... da quelli che ci sono stati

Scritto da Tarditi Giovanni il 17-08-2022

 

Scuola di pace 

 

 

...Se sei un Servas l'occasione c'è ogni anno. Si chiama Servas Peace School e dobbiamo ringraziare Memeth e tutti gli altri volontari internazionali se siamo giunti alla quindicesima edizione con le energie ancora alte. Ed ho capito perché questo è stato possibile: Ekinci è il posto più Servas che abbia mai conosciuto. Anche se lo sono in pochi in realtà tutti sono Servas. O forse non lo sono perché l'ospitalità è molto più che un traguardo guadagnato da una firma o da un'associazione, è un valore d'amore piantato e coltivato ancestralmente come le maestose viti che avvolgono le case e creano pergolati sul terrazzo al terzo piano con grappoli abbondanti. Ecco, il vento è romantico, il resto è abbondante. Straripa tutto, tutto va oltre: da ogni muretto strabordano piante in strada, da ogni proprietà fuoriesce vegetazione, a nulla servono i confini né quella smania antropocentrica del controllo. È facile vedere terrazzi soffocati sotto una giungla di fiori, per cui in realtà è facile non vederli. Tutto abbonda, tutto sporge, tutto si offre: i grappoli d'uva e i fichi non ancora maturi e le zucchine arrampicate ad altezza testa e i cetrioli sulle tavole ad accompagnare qualsiasi occasione di convivialità. Tavole che si muovono di continuo, all'occorrenza e in base alla circostanza, tutte infatti munite di ruote. E abbonda e straripa anche Servas. A parte i segni di pace e le scritte su molti muri del villaggio, il primo vero segno Servas l'ho trovato a casa di Esra, la cui famiglia mi ha accolto all'arrivo: qui le porte non si chiudono, sbatte tutto, lievemente, le finestre sono sempre aperte per far circolare un pò di vento romantico anche dentro. Non si chiudono perché sono rotte, ma la cosa non sembra preoccupare più di tanto; se vado in bagno blocco la porta con la cesta della biancheria, se sono in stanza blocco la porta con l'immondizia e nel tragitto vedo la madre che riposa: la porta è aperta. ...

(Francesco Re Li Calzi)

Sono immensamente grato alla vita per avermi dato questa possibilità e spero che questo tipo di iniziative si diffondano sempre di più nel nostro paese e nel mondo e che abbiano sempre di più una connotazione educativa-formativa incentrata sul riconoscimento del valore della vita, sulla divulgazione dei valori della pace e dell'uguaglianza, sulla ricerca di Sé e sullo sviluppo delle potenzialità creative ed espressive dei bambini. (Alberto Mazzoni)

... e altro ancora sul prossimo notiziario

 

Torna indietro