Terre Mutate

Scritto da Istrator Admin il 27-02-2023

   
EMOZIONI IN CAMMINO

un percorso che arriva dritto al cuore.

Servas Umbria ti invita nelle terre mutate.

Che cosa sono? vieni con noi a scoprirle!

Si cammina ma non solo e ci occuperemo di stelle, di eremi ed eremiti, di piccole realtà produttive, di storia, di zone rosse, di resilienza, di montagna ma più che altro questo fine settimana ci porterà nel cuore delle terre mutate, nel primo itinerario escursionistico solidale d’Italia: 14 tappe da Fabriano a L’Aquila lungo un sistema di faglie che dal 1997 ad oggi ha sconvolto e “mutato” l’Appennino centrale, conoscendo la violenza dei terremoti e la tragedia umana seguite dalla fatica della ricostruzione. Noi abbiamo scelto Campi nel cuore dei Monti Sibillini, in Umbria. (tappa n°6).

“Mettere in fila i passi in questo lembo di Appennino martoriato è una preghiera orografica, un’implorazione laica e muta al Dio della faglia” (E. Bosco) 

Immagine che contiene albero, esterni, edificio, casa

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Descrizione generata automaticamente

Proponiamo 3 giorni dal 16 giugno al 18 giugno 2023 in questa piccola frazione (700 mt slm e 170 abitanti) di Norcia (PG) con una proloco estremamente vitale che ci accoglierà in quelle giornate con le sue attrattive (culinarie e non solo) con una struttura multifunzionale e flessibile dove mangeremo e dove si svolgerà la parte indoor del fine settimana ( tutti i momenti conviviali)

Per il pernottamento:

  1. la proloco mette a disposizione uno spazio adiacente per camper e tende in un’area verde con docce e bagni (vedi qui) 

  2. Se invece si preferisce una soluzione meno “avventurosa” il camping di Castelvecchio di Preci ci ha messo a disposizione un numero limitato  di chalet quadriposto (a 8 km da Campi)

  3. potreste ricercare autonomamente una soluzione per il pernottamento presso altre strutture (Norcia è a poco più di 12 km da Campi) 

 

Non è un solito trekking: è qualcosa di più e farete rientro solo dopo avere fatto un carico di emozioni e il "cuore di simboli pieno" (F. Guccini, ndr)

Programma:

Per entrambe le escursioni il rientro è previsto a Campi nel primo pomeriggio; assisteremo alla proiezione del docufilm “La botta grossa” (2017) e dopo la cena presso la proloco, concluderemo con altri interventi e con serata di musica e danze 

 

Quote di partecipazione

La quota comprende i pasti, i pernottamenti (ad esclusione di quelli autogestiti), le attività con guida e una polizza assicurativa.
 

Per REGISTRARSI: COMPILARE IL MODULO A QUESTO LINK (termine ultimo: 12 aprile 2023)

 

VI CONFERMEREMO SUCCESSIVAMENTE SE AVRETE UN POSTO E SOLO DOPO LA NOSTRA CONFERMA VI CHIEDEREMO DI PAGARE LA QUOTA.

Per informazioni potete scrivere a umbria@servas.it

Come arrivare

In auto (principali distanze)

da Perugia 100 km 1.20 h ca

da Terni 70 km 1.10 h ca

da Roma 180 km 2.20 h ca

da Firenze 250 km 3.00 h ca

da Ancona 150 km 1.50 h ca

da l’Aquila 1o0km 1.50h ca

con i mezzi pubblici

E’ molto difficile raggiungere Campi con i mezzi pubblici specialmente in estate (senza corse scolastiche); relativamente più facile raggiungere Norcia con autobus che partono da Spoleto. A nostro parere riteniamo migliore la soluzione della macchina propria. A tale scopo confermato l’evento pubblicheremo la lista dei partecipanti per poter gestire meglio la condivisione del viaggio.

Alcune immagini dal sito delle "Terre Mutate" per invogliarvi un po':

 

 

Per approfondimenti si consulti il sito delle "Terre Mutate" e il relativo materiale:

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"Quando Arriva Primavera.

Biografie e storie di comunità negli Appennini del doposisma

Un lungo lavoro nato dalla collaborazione e sinergia tra Istituti scolastici, La Libera Università dell'Autobiografia di Anghiari e L'Istituto Storico di Macerata.

Scrive l'antropologo Clemente nella prefazione:" La prima immagine che mi viene in mente leggendo queste 18 storie di vita e il racconto di come e da chi sono stati costruiti è quella del caleidoscopio, della complessità plurale, multicromatica". 

Franco Arminio aggiunge:" Leggendo queste testimonianze viene voglia di parlare con ognuna delle persone che raccontano, viene voglia di dire con forza che i paesi non moriranno. Torneranno i paesi, torneranno i monti".  

Una modalità per mantenere viva la memoria attraverso le storie degli abitanti  sui passi e cammini dei nostri luoghi feriti. 

 

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