Mercoledì 13 marzo h 18 al Centro Sereno Regis (Torino) e su zoom un'esperienza collettiva di accoglienza

Scritto da Andreoli Stefano il 03-03-2024

                                             

L’esperienza del gruppo Corridoio Umanitario di Mathi (un paese nelle valli di Lanzo) è nata nel luglio 2021 ed ha avuto inizio con una progettazione di accoglienza (concretizzatasi poi nel marzo 2022) di una famiglia siriana (papà Jihad, mamma Dunia e i piccoli Halima, Hassan e Lamar e fra poco si attende la nascita della piccola Sham) proveniente da un campo profughi libanese. Per operare al meglio nel supporto della famiglia, si sono costituiti un gruppo operativo (una quindicina di persone) e un gruppo finanziatore (una cinquantina di volontari economici), con l'impegno per il primo di operare attivamente con la famiglia e per il secondo di versare mensilmente una quota per tutta la durata del progetto, ipotizzata in circa due anni. Tale tempo è stato individuato sulla scorta delle esperienze dei “Corridoi Umanitari”, nati nel 2015 su iniziativa della Federazione delle Chiese Evangeliche, la Tavola Valdese e la Comunità di Sant'Egidio, attraverso un protocollo di intesa con il Governo Italiano.  Nel mese di marzo 2024 si concluderà il progetto e anche l'impegno operativo del gruppo di sostegno andrà via via esaurendosi. Sappiamo però che la presenza dei volontari (operativi ed economici) non si interromperà drasticamente ma attraverso un fisiologico percorso di avvio all’autonomia la famiglia conterà sulle proprie risorse (economiche e adattive) per provvedere a sé. Il gruppo, in nome soprattutto di un legame affettivo con la famiglia, rimarrà comunque un punto di riferimento a cui la famiglia potrà rivolgersi in caso di necessità.  Nonostante le maggiori criticità si siano presentate nei primi tempi, ad oggi persistono ancora questioni annose che richiedono di essere risolte e che necessitano di un buon orientamento nel dedalo della burocrazia italiana.

Nel periodo precedente all'arrivo della famiglia il gruppo operativo si è dato una struttura organizzativa per affrontare le emergenze e le problematiche che di volta in volta si fossero presentate. Sono stati costituiti dei “gruppi di lavoro”: documenti e burocrazia (carta d'identità, permesso di soggiorno, tessera sanitaria...), casa ( ricerca, manutenzione, gestione utenze…), sanità ( salute e benessere della famiglia, servizi specialistici per la disabilità di una figlia…), trasporti (accompagnamenti per visite, terapie e visite di piacere ai parenti anch’essi ospitati in altra comunità), lingua italiana (insegnamento da parte di volontari, apprendimento presso CPPIA del territorio, certificazioni linguistiche, licenza media…), lavoro ( iscrizione Centri impiego, ricerca, compilazione CV, tirocinio, borsa lavoro…), istruzione scolastica ( scuola materna…), gestione finanziaria ( bonus, quota mensile versata per il sostentamento della famiglia, spese…).

L’impegno del gruppo è stato importante in termini di operatività e di emotività (oltre alla parte operativa con la famiglia, i volontari si sono incontrati in riunioni organizzative e gestionali ogni quindici giorni); il sostegno si è dimostrato costante, continuativo, e nuovi rapporti di stima, fiducia e amicizia si sono strutturati al suo interno. Ci siamo chiesti se siano stati commessi degli errori. La nostra risposta è “Sì, certamente”. Non è filato tutto liscio e ci sono stati intoppi e nodi da sciogliere.  I diversi background culturali e religiosi, le problematicità di una famiglia fuggita dalla guerra e vissuta per circa due anni in un campo profughi in Libano, le difficoltà di comunicazione linguistica, il non rispondere della famiglia, a volte, ai nostri canoni di valutazione e alle nostre proposte, così da sembrare refrattari, indolenti e scarsamente ricettivi hanno causato anche accese discussioni e tensioni nel gruppo operativo, che ancora oggi sussistono ma che non impediscono un sereno confronto. Non sono mai state, però, polemiche sterili, ma rivolte soprattutto alla ricerca del bene per la famiglia. Abbiamo spesso pensato di non essere all'altezza di questo compito e di essere inadeguati, ma siamo qui a raccontare questa esperienza, che ci ha segnati e coinvolti. Abbiamo resistito, non abbiamo mollato, ci abbiamo creduto. Il percorso non è ancora terminato, ma siamo comunque sulla buona strada. Crediamo sia doveroso ringraziarci reciprocamente: il gruppo operativo perché ci ha messo tempo, denaro e dedizione, il gruppo dei finanziatori perché ha creduto nel progetto con fiducia e  costanza. Il progetto non sarebbe nemmeno decollato se non ci fosse stato, in partenza, un nutrito gruppo di persone disposte a fornire il loro apporto economico.

 

QUANDO: Mercoledì 13 marzo h 18 al Centro Sereno Regis (Torino)

 

PARTECIPAZIONE IN PRESENZA
L’incontro si svolgerà presso il Centro Studi Sereno Regis di Torino in via Garibaldi 13.
Dopo l’incontro sarà possibile fermarsi e condividere l’apericena con il cibo portato dai partecipanti.

PARTECIPAZIONE ON LINE
E' possibile partecipare on line cliccando su:

https://us06web.zoom.us/j/89709429011?pwd=A94uK1vzAPactRj2jlaQq21ePlzaP8.1

ID riunione: 897 0942 9011
Codice d’accesso: 886284

Chi intende partecipare on line è invitato a comunicare a piemonte@servas.it il proprio numero di cellulare, che potrà essere usato per rimediare a eventuali problemi del collegamento zoom.

 

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